March 19, 2024

IL MUSEO PARROCCHIALE

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Suggestivo museo, allestito accanto alla chiesa inferiore della parrocchiale di San Zenone, con ingresso da Viale Marco da Campione, offre al visitatore uno spaccato di vita campionese, quella che si incarnava nelle antiche tradizioni religiose, dalla solennità della festa patronale alla ferialità dei quotidiani atti di culto, dalla devozione mariana del Santuario dei Ghirli alla venerazione dei Santi, compagni discreti ed insostituibili nell’avventura della vita.

Nelle ventotto vetrine, che occupano per tutta la lunghezza una parete dell’atrio, sono esposti arredi sacri, paramenti e documenti. Tra questi il manoscritto di Clemente XIII che nel 1749 concedeva l’indulgenza plenaria al Santuario dei Ghirli. Piene di fascino alcune edizioni del Messale del ‘600 e del ‘700. Più recenti, ma di grande interesse storico per la comunità, copie di lettere che testimoniano lo straordinario rapporto del cardinale Idelfonso Schuster con Campione. Suggestive anche alcune antiche cartaglorie ed ex voto provenienti dai Ghirli.

Tra gli arredi sacri, particolarmente cari al ricordo dei nonni sono i “vescovi”, quattro grandi reliquiari in rame argentato, a forma di busto, che si esponevano in occasione delle solennità. Rappresentano i santi Zenone, Ambrogio, Agostino e Carlo, l’origine cristiana e la tradizione ambrosiana di Campione, ma soprattutto raccontano i tempi passati, quando la festa era davvero festa, e nel recarsi alla Messa ci si vestiva con l’abito più bello.

Tra i paramenti, straordinari sono i raffinati tessuti damascati del Settecento, dono milanese della marchesa Trivulzi al figlio, monaco del monastero di Sant’Ambrogio, mandato vicario in quel di Campione. Inestimabile è il valore affettivo delle 14 tele della Via Crucis: più volte modificate da successivi interventi hanno riacquistato, attraverso un accurato restauro, lo splendore della composizione originale, riconducibile ad un artista di fine Settecento. Ancora tutta da scoprire la bellezza del tabernacolo in legno dell’antico altare maggiore di San Zenone, andato per il resto distrutto, mentre, ricostruito, è possibile ammirare l’altare successivo in marmo nero di Varenna datato 1742.

Alle pareti sono esposte grandi tele di soggetto religioso. Tra le altre, meritano un cenno particolare le due attribuite al Maestro Campionese Isidoro Bianchi (vedi Maestri Campionesi). Un tempo custodite al Santuario dei Ghirli, rappresentano rispettivamente il passaggio degli animali sull’arca di Noè e la presentazione di Maria Bambina al Tempio, copia di un’opera veneziana del Tintoretto.

Da menzionare inoltre la riproduzione fotografica, a grandezza naturale, di una tela sita in Sant’Ambrogio a Milano. Rappresenta la serie completa degli abati del Monastero di S. Ambrogio, dalla fondazione ai tempi di Carlo Magno e dell’arcivescovo Pietro, fino alla soppressione napoleonica. Mille anni di storia identificabili come vicende proprie anche di Campione: il feudo di S. Ambrogio, la presenza ininterrotta dei monaci, la comunità cresciuta in un contesto particolare: in altre parole le ragioni per cui Campione ha mantenuto nei secoli la sua peculiare identità. Il museo parrocchiale ha l’ambizione di conservare alcune tracce di quella storia, con l’intento di mantenere vivo il legame tra passato e presente. Per chi è avanti negli anni, sarà l’occasione per rivisitare con gioia le esperienze vissute in gioventù. Per chi invece è ancora nel fiore degli anni, sarà la scoperta di una tradizione, la cui bellezza ha il colore della speranza.